Torno a scrivere su queste pagine, dopo un lungo periodo di “riposo” meditativo, per esternare alcune considerazioni personali su ciò che sta accadendo al clima del nostro pianeta e su ciò che accadrà in futuro al clima e conseguentemente all’umanità. Come sapete sono un convinto assertore della relazione, scientificamente inoppugnabile, che il clima del nostro piaeta dipende al 99% dall’Attività Solare. E come sappiamo l’attività solare segue dei cicli più o meno lunghi dipendenti dalla configurazione planetaria dei principali pianeti del sistema solare, ma anche dalla configurazione “stellare” del Gruppo Locale… ovvero delle varie stelle a breve e media distanza dal nostro Sole. Alcune variazioni sono facilmente visibili, studiabili e riconoscibili… come il ciclo undecennale delle macchie solari. Altri, invece, lo sono molto meno… visto e considerato che hanno durate di 100, 1000 o diverse decine di migliaia di anni! Variazioni dell’attività solare che per i meno esperti possono essere minime e quindi poco significative… ma per i numeri e le potenze in gioco, rappresentano cambiamenti epocali… tali da determinare il “bello” e il “cattivo” tempo. Variazioni che, in alcuni casi, hanno prodotto anche estinzioni di massa pari all’80% circa delle forme di vita sul nostro pianeta…. ovviamente… nell’arco di qualche migliaio di anni! La società nella quale viviamo, maniaca del controllo assoluto su tutto e tutti, ci ha portato a pensare che il clima sul nostro pianeta è sempre stato più o meno simile a quello che conosciamo oggi. La scienza (PaleoClimatologia), invece, ci insegna che ci sono stati dei periodi storici più caldi di “oggi” e periodi storici più “freddi”. Alcuni… come si evince dal grafico sopra, sono risultati MOOOOOLTO più freddi di oggi. Con temperature medie globali (7-8°C) pari a quasi la metà di quelle di oggi (14.5°C circa) e climi molto freddi e secchi (linea grigio chiaro).
Come si può vedere comparando questo grafico con il precedente… quelle che nel primo grafico appaiono come variazioni infinitesime con andamenti “costanti” e quindi facilmente prevedibili, in quest’ultimo grafico ci appaiono invece violente e frequenti. L’esempio perfetto è, nel primo grafico (entrambi si leggono da destra verso sinistra), l’ultima “rimonta” della temperatura. Ovvero il passaggio dal Periodo Interglaciale Freddo conclusosi più o meno 12.000 anni fa, all’attuale Periodo Interglaciale Caldo. Nel primo grafico la variazione della temperatura appare costante… fino più o meno ai 14°C attuali e senza alcuna brusca variazione. Nel secondo grafico, con una scala diversa, tale variazione ci appare violenta… costituita da numerosissime variazioni anche molto elevate e con una violentissima ricaduta della temperatura, periodo noto come Younger Dryas (12.900 – 11.500 anni fa), che nel precedente grafico non appare per niente.
Aumentando ancora la scala, appaiono variazioni termiche che quasi tutti ignorano. E si cominciano ad intravedere quei periodi storicamente noti come Piccola Era Glaciale, Optimum Medievale e Optimum romano. Insomma… tutto dipende da come vengono visualizzati i grafici e da come li leggiamo! Aumentando ancora la scala… così da visualizzare soltanto gli ultimi 4500 anni….
…possiamo notare come gli sbalzi termici sono frequentissimi… e seguono, con una certa logica e coerenza, quella che era l’Attività Solare, linea verde, il cui andamento è stato ricostruito a partire dalla concentrazione dell’isotopo del Berillio (Be10). Analizzando attentamente l’andamento di Attività Solare e temperatura media sul pianeta Terra, possiamo ipotizzare il futuro di tali indici e quindi capire come ci si deve organizzare per affrontare gli inevitabili problemi che un cambiamento climatico inevitabilemnte comporta.
In quest’ultimo grafico, che riporta l’andamento della temperatura (in rosso) e la ricostruzione dell’Attività Solare (linea gialla) negli ultimi 2000 anni, capiamo ancora di più quanto possa essere drammaticamente violento il cambiamento climatico.
Comparando l’Attività Solare con le temperature e la quantità di polveri presenti in atmosfera (linea grigia), possiamo immaginare il tipo di clima del periodo. Una quantità maggiore di polvere sta ad indicare un clima più umido e caldo. Una quantità inferiore, indica clima secco e freddo.
Detto questo… bisogna considerare però un fattore importate… ovvero… che un calo dell’Attività Solare può avere effetti diversi a seconda delle condizioni climatiche iniziali. E tali effetti saranno tanto più devastanti, quanto più “critica” e delicata risulta essere la società nella quale si vive.
Un calo termico anche di soli 2°C a livello mondiale… oggi risulterebbe determinante per il futuro dell’Umanità, per il solo fatto che oggi, a differenza del periodo climaticamente noto come Piccola Era Glaciale, siamo molto più dipendenti dall’energia fossile, dalla disponibilità di petrolio, dal cibo importato da oltreoceano e dai prodotti farmaceutici. Durante il Minimo di Maunder, invece, in Europa erano quasi tutti autosufficienti. E i pochi NON CONTADINI, erano i nobili… proprietari di immense distese di terreno interamente adibito all’agricoltura. Oggi i contadini sono pochissimi… e per lo più si parla di aziende agricole… che decidono cosa produrre, dove e quando, solo sulla base dell’eventuale PROFITTO derivante e non dalla necessità della singola nazione!
Continueremo….
Bernardo