Il GWPF (Global Warming Policy Foundation) ha incaricato un team internazionale di cinque eminenti scienziati per svolgere una completa indagine.

Di Christopher Booker
20:14 BST 25 Apr 2015

Il mese scorso, secondo alcuni enti per la rilevazione della temperatura, il pianeta ha goduto del “suo più caldo marzo da quando sono iniziate le rilevazioni, che hanno avuto inizio nel 1880″. Quest’anno, secondo gli “scienziati del governo degli Stati Uniti”, l’anno 2014 è stato “il più caldo mai registrato”.

I dati della US National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), si basano, come gli altri tre documenti ufficiali, sulla temperatura superficiale del globo, con cui scienziati e politici di tutto il mondo si affidano ai dati raccolti da una rete di stazioni meteorologiche del NOAA’s, Global Historical Climate Network (GHCN).

Ma qui ha inizio il puzzle. Questi record della temperatura non sono gli unici ad avere uno status ufficiale. Gli altri due sistemi, Remote Sensing Systems (RSS) e University of Alabama (UAH), si basano su metodi del tutto diversi dai dati di rilevamento della temperatura, basati sul rilevamento di dati satellitari. E questi confermano ormai da anni, un
quadro sorprendentemente diverso. Infatti entrambi i sistemi di rilevamento della temperatura satellitare non mostrano il mese di marzo 2015 come il più caldo mai registrato, non più di quanto hanno mostrato nel 2014, “l’anno più caldo mai registrato”.
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Un grafico rettificato dell’Istituto Goddard per gli studi spaziali

 

A gennaio e febbraio, due articoli di questa testata hanno attirato più di 42.000 commenti sul sito di Telegraph, arrivati da tutto il mondo. I titoli provocatori sono stati “Climategate in sequel: come siamo ancora ingannati dai dati imperfetti sul riscaldamento globale” e “Contraffatti i dati della temperatura, il più grande scandalo scientifico“.

Il mio spunto su questi articoli è la prova che qualcosa di molto strano continua a protrarsi nel tempo, con continui record ufficiali della temperatura superficiale, con, in ultima analisi basate su dati raccolti dal GHCN del NOAA. Analisti attenti, hanno creato centinaia di esempi di come i dati originali registrati da 3.000 stazioni meteorologiche sono stati “rettificati”, esagerando volutamente il grado con la quale la Terra si sia effettivamente riscaldata. Le cifre dei decenni precedenti sono state ripetutamente riviste al ribasso e i dati più recenti regolati verso l’alto, per dimostrare che la Terra si è riscaldata molto più drasticamente rispetto ai dati originali giustificati.

Così forte è la prova, che il tutto richiede una corretta e approfondita indagine, che i miei articoli ora porteranno una risposta da massimi esperti. Il Global Warming Policy Foundation (GWPF) ha incaricato un team internazionale di cinque eminenti scienziati per svolgere un’indagine completa, in quanto lontani da queste manipolazioni dei dati, che possono aver distorto la nostra immagine di ciò che sta realmente accadendo alle temperature globali.

Il pannello è presieduto da Terence Kealey, fino a poco tempo fa vice-rettore dell’Università di Buckingham. Il suo Team, tutti rispettati esperti nel loro campo, con molti articoli peer-reviewed a loro nome, includono il Dr. Peter Chylek, fisico della National Los Alamos Laboratory; il Professor emerito Richard McNider, fondatore del programma
Atmospheric Sciences Programme at the University of Alabama; Il Professor Roman Mureika dal Canada, un esperto per l’individuazione di errori nella metodologia statistica; Il Professor Roger Pielke Sr, noto climatologo presso l’Università del Colorado, e il Professor William van Wijngaarden, fisico, i cui documenti, molti sulla climatologia,  hanno incluso studi sull’uso di “omogeneizzazione” nei record dei dati.

Obiettivo primario della loro inchiesta, sarà quello di stabilire una visione completa di quanto lontano sia il dato originale “regolato” dai tre record di superficie principali: quelli pubblicati dal Goddard Institute for Space Studies (Giss), il US National Climate Data Center e il Hadcrut, compilato dalla East Anglia Climatic Research Unit (Cru), in collaborazione con l’UK Met Office’s Hadley Centre for Climate Prediction. Tutti questi poi gestiti da credenti impegnati nel riscaldamento globale di origine antropica.
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Di seguito, i dati grezzi in forma grafica

 

Per il pannello GWPF è inizialmente invitato, su dati in input, dagli analisti di tutto il mondo che hanno dimostrato la loro competenza nel confrontare i dati originariamente registrati con quelli pubblicati. In particolare, dovranno stabilire un quadro completo e preciso di quanto la maggior parte dei dati pubblicati, sono adeguati, dando così l’impressione alle temperature di un continuo e veloce aumento, rispetto a quanto realmente indicato dai dati grezzi rilevati.

Studi basati su Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Artico e Sud America, hanno suggerito che questo è troppo spesso un caso. Ma solo quando il quadro sarà completato allora sarà possibile osservare fino a che punto la paura per il riscaldamento globale è stato guidato dalla manipolazione di figure riconosciute come affidabili dai loro politici che
plasmano la nostra politica energetica, e molto altro ancora. Se i risultati del panel finalmente confermeranno quello che abbiamo visto fino a questo momento, questo sarà davvero una “pistola fumante”, di uno scandalo a scala planetaria e il cui significato per tutti noi può difficilmente essere esagerato.

Per maggiori dettagli sul riscaldamento globale internazionale Temperatura recensione Data Project Foundation Policy sono disponibili sul sito del pannello di inchiesta www.tempdatareview.org

http://www.telegraph.co.uk/comment/11561629/Top-scientists-start-to-examine-fiddled-global-warming-figures.html

 

Enzo
Attività Solare