Sviluppati nei laboratori di Los Alamos e montati a bordo degli stessi satelliti che usiamo ogni giorno con i nostri navigatori e smartphone, i sensori mettono a disposizione dati preziosi per prevedere fenomeni estremi. Mauro Messerotti (Inaf): «Si tratta della più completa copertura osservativa mai effettuata»

Pubblicità