Articolo di Fiorentino Marco Lubelli – Mercoledì 11 Dicembre 2024

Ancora una volta, in giro sulla rete, vedrete articoli che vi parleranno: del clima impazzito degli ennesimi record di caldo con annessi grafici che porranno l’accento sulla straordinaria fase calda che sta attraversando il pianeta. Vi diranno che il 2024 sarà l’anno più caldo della storia, che la media termica globale eccederà di nuovo il grado centigrado e di molto, sottolineando che la situazione sembrerebbe essere fuori controllo. Bene, tutto quello che troverete scritto è vero, tutti i dati che ho snocciolato nelle prime righe di questo articolo sono corrette e descrivono il periodo più caldo da quando ci sono le registrazioni meteorologiche. Ma, nessuno vi dirà che i segnali climatici da qualche mese a questa parte propongono una netta diminuzione e che probabilmente torneranno a essere meno preoccupanti nei prossimi mesi. Alcuni climatologici affermano con certezza che ciò sia dovuto all’insorgenza della Nina e che questa stasi sia solo una fase che precede una nuova fiammata nella serie storica delle anomalie positive. Noi crediamo invece che l’attuale situazione sia il risultato dell’azione in atmosfera delle emissioni del vulcano Tonga, come abbiamo detto più volte, e che lentamente le anomalie termiche si riporteranno di poco sotto il grado centigrado. Possiamo evincere ciò da alcune importanti prove che possiamo trarre dal consueto monitoraggio mensile delle anomalie termiche globali.

Anomalie termiche globali

È il terzo mese consecutivo che le temperature medie globali raggiungono livelli inferiori all’anno precedente. Nello specifico novembre 2024 ha fatto registrare una temperatura inferiore all’anno scorso di 0,126 gradi centigradi. Qui di seguito vi mostriamo un grafico che non troverete mai in nessun altro sito di informazione climatologica.

Delta delle anomalie rispetto ai massimi storici

Questo grafico ci mostra l’andamento del delta (differenza) tra le anomalie termiche globali registrate e quelle massime assolute. Per intenderci, valori superiori a 0 indicano mesi in cui si è stabilito un record storico assoluto, valori inferiori allo zero invece mesi dove le temperature si sono mantenute al di sotto dei record storici. Se la situazione fosse fuori controllo avremmo una linea dei minimi quadrati crescente, invece è assolutamente il contrario. Questo ci fa pensare che l’andamento termico globale si avvii verso una lenta normalizzazione. Mostreremo ogni mese questo grafico che è l’unico in grado di valutare realmente la situazione in evoluzione.

C’è un altro fattore che occorre approfondire e che confermiamo in questo nuovo articolo. Continua anche nel mese di novembre l’european cooling elemento che possiamo capire andando a confrontare il valore delle anomalie europee con quelle del nord emisfero.

Anomalie emisfero nord
Anomalie europee

Guardate la differenza tra l’andamento delle anomalie del nord emisfero e quelle europee. Le anomalie del nord emisfero si attestano sui + 1,871 gradi centigradi, di poco inferiori a quelle dell’anno precedente, quindi ancora nettamente su valori eccezionali, mentre in Europa ancora una volta, come nel mese precedente, siamo tornati ai livelli termici degli anni 2000 con una anomalia di + 1,417 gradi centigradi ben 0,464 gradi inferiore al livello emisferico. Passando infine alle anomalie termiche registrate in Italia.

Anomalie termiche in Italia secondo il CNR a Novembre Temperature minime
Anomalie termiche in Italia secondo il CNR a Novembre Temperature medie
Anomalie termiche Italia secondo il CNR a Novembre Temperature massime

L’anomalia termica in Italia si attesta su livelli molto più bassi rispetto a quelli europei con un valore medio di +0,38 gradi centigradi il valore più basso mai rilevato dal maggio del 2023, un valore dunque di tutto rispetto, soprattutto se si pensa che il valore delle anomalie termiche delle temperature massime è stato inferiore alla media (-0,27 gradi centigradi) anche se le medie delle temperature minime hanno eccesso la media di oltre un grado (+1,03 gradi). Concludendo: tutte i segnali riportati in questo articolo ci parlano di un andamento termico globale ed europeo volto al raffreddamento, sono ancora segnali piuttosto deboli ma sono pur sempre segnali e segnali importanti, da non sottovalutare.

Fonte: Progetto Scienze