Published online 17 August 2014

Un nuovo studio dell’Università di Lund in Svezia, ha ricostruito l’attività solare durante l’ultima era glaciale, dimostrando che il clima regionale è influenzato direttamente dal Sole.

Per la prima volta, un gruppo di ricerca è stato in grado di ricostruire l’attività solare alla fine dell’ultima era glaciale, tra 10 e 20 mila anni fa, analizzando alcuni elementi nelle tracce delle carote di ghiaccio in Groenlandia e dalle formazioni rupestri provenienti dalla Cina.

Durante l’ultimo massimo glaciale, la Svezia venne coperta da un sottile strato di ghiaccio che si estese su tutta la zona fino ad arrivare alla Germania settentrionale, mentre i livelli dei mari erano di oltre 100 metri inferiori ai livelli attuali, questo perché le acque componevano gran parte delle vaste calotte glaciali. Il nuovo studio condotto dal gruppo di ricerca, dimostra che la variazione dell’attivita solare influenza il clima in qualsiasi modo, cioè indipendentemente dal fatto che il clima sia estremo, come durante l’era glaciale o come lo è ai giorni nostri.

sunactivity-2

Lo studio mostra un legame inaspettato tra l’attività solare e il cambiamento climatico. Esso mostra che i cambiamenti nell’attività solare non sono una novità e che la stessa influenza fortemente il clima, soprattutto a livello regionale.
“La comprensione di questi processi permette di prevedere meglio il clima in alcune regioni”, ha dichiarato Raimund Muscheler, Docente di Geologia del Quaternario all’Università di Lund e co-autore dello studio.

L’impatto del sole sul clima è una questione molto dibattuta, soprattutto per quanto riguarda il riscaldamento globale, al momento inferiore di quanto previsto negli ultimi 15 anni. C’è ancora molta incertezza su come il sole influisca sul clima, ma lo studio suggerisce che l’energia solare diretta non è il fattore più importante, ma piuttosto gli effetti indiretti sulla circolazione atmosferica.

Aggiunge Muscheler “La ridotta attività solare potrebbe portare a inverni più freddi nel Nord Europa. Questo perché le radiazioni UV del sole colpiscono la circolazione atmosferica. È interessante notare che gli stessi processi portano a inverni più caldi in Groenlandia, con maggiori precipitazioni nevose e più tempeste. Lo studio dimostra anche che i vari processi solari devono essere inclusi nei modelli climatici, al fine di prevederne al meglio i futuri cambiamenti climatici globali e regionali”.

Fonte: Università di Lund
http://www.nature.com/ngeo/journal/vaop/ncurrent/full/ngeo2225.html

ENZO
ATTIVITA’ SOLARE