Di Alessio D.G. – Martedì 30 Luglio 2024
Secondo una ricerca, ci sono voluti solo sei mesi perché un’Europa calda e soleggiata, simile a quella attuale, fosse inghiottita dal ghiaccio 12.700 anni fa.

La successiva breve era glaciale, nota come Younger Dryas, è durata 1.300 anni ed è stata probabilmente causata dall’improvviso svuotamento del lago Agassiz in Canada. Questo evento ha rotto gli argini del lago, riversando enormi quantità di ghiaccio e acqua fredda dolce nel nord Atlantico.
Questo avrebbe interrotto bruscamente la corrente del Golfo, la cui attività dipende da un delicato equilibrio di salinità e temperatura, permettendo così al ghiaccio Artico di avanzare rapidamente.
A livello meteorologico, secondo quanto riportato nel libro “A coming global superstorm” dai ricercatori Art Bell e Strieber, per diversi mesi una potente successione di fronti freddi ha attraversato l’emisfero settentrionale. Queste tempeste fredde, sempre più intense e durature, hanno colpito il Nord America, generando immani inondazioni, super grandinate, frane e tornado altamente distruttivi. Simili tempeste hanno colpito anche l’Europa. Dopo qualche mese, una volta dissipato il calore preesistente, si è formata la tempesta più grande e terribile che l’uomo moderno abbia mai visto: un uragano praticamente ininterrotto di neve e ghiaccio ha seppellito l’emisfero settentrionale sotto un’impenetrabile coltre di ghiaccio, con lo sviluppo qua e là di tornado di ghiaccio. Queste strutture risucchiano aria estremamente fredda direttamente dalla stratosfera, congelando istantaneamente tutto ciò che incontrano.

A sostegno di ciò, Strieber e Bell citano i mammut lanosi: sono stati ritrovati conservati con il cibo ancora in bocca e non digerito nello stomaco, il che indica che devono essere morti rapidamente. Solo un congelamento istantaneo avrebbe potuto conservarli così bene. L’ibernazione di tali animali risale a circa 12-13 mila anni fa, in linea con il periodo temporale individuato da Patterson; le due scoperte si confermano quindi a vicenda.
Per quanto riguarda lo sviluppo di uragani freddi con annessi tornado di ghiaccio durante tali fasi, viene data conferma anche nel libro “Il sesto inverno” dell’illustre astrofisico inglese John Gribbin.
In sintesi, lo sviluppo di uragani freddi con tornado di ghiaccio, che seppelliscono gran parte dell’emisfero settentrionale sotto il ghiaccio in un semestre, sarebbero eventi comuni durante il passaggio da un periodo interglaciale caldo a uno freddo.

È interessante immaginare come potrebbe cambiare l’aspetto di una città come Londra a seguito di un cambiamento climatico così drastico.
Insomma i conti tornano. Figuratevi se oltre al blocco della corrente del Golfo ci si mette pure l’eruzione di un supervulcano; o meglio, in genere è proprio una super eruzione in nord America che va ad arrestare la corrente del golfo definitivamente e dare il via alla glaciazione. Nube colossale di cenere che oscura il Sole più blocco della Corrente del Golgo … interglaciale caldo bye bye in 2-3 mesi.
Alla fine il film “The day After tomorrow” non era poi così esagerato e fantascientifico: li accade tutto in 15 giorni, nella realtà 3-4 mesi possono essere sufficienti.
Per chi volesse approfondire come funziona il clima e la tendenza per i prossimi anni consiglio il mio libro Il Clima che verrà: Tra disastri naturali e problemi finanziari.