Articolo di Enzo Ragusa – Domenica 8 Giugno 2025 – Tempo di lettura 3 minuti
La temperatura attuale dei sedimenti superficiali ricostruiti del lago Gahai (Cina) è di 9,4 °C, simile alle temperature della stagione calda rilevate dalle stazioni meteorologiche della regione (8 °C, maggio-settembre).
L’epoca dell’Olocene, che copre gli ultimi 11.700 anni, è cruciale per comprendere le dinamiche climatiche della Terra. Tuttavia, ricostruire le variazioni di temperatura in questo periodo, specialmente sull’Altopiano del Tibet (TP), si è rivelato complesso a causa di discrepanze tra modelli climatici e ricostruzioni basate su proxy. Un nuovo studio, pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica, offre nuove informazioni analizzando un nucleo di sedimento proveniente da un lago d’acqua dolce poco profondo nell’est dell’Altopiano. Utilizzando i brGDGT (branched glycerol dialkyl glycerol tetraethers), i ricercatori hanno ricostruito le temperature della stagione priva di ghiaccio degli ultimi 15.000 anni, evidenziando influenze stagionali e fattori ambientali che influenzano i dati dei proxy.
L’Altopiano del Tibet, spesso chiamato il “Terzo Polo”, è una regione chiave per studiare i cambiamenti climatici continentali grazie alla sua elevata altitudine e alle complesse condizioni ambientali. Tuttavia, le ricostruzioni basate su proxy, come pollini, sedimenti lacustri o carote di ghiaccio, spesso non coincidono con le previsioni dei modelli climatici. Queste discrepanze possono derivare da bias stagionali nei proxy e da incertezze legate alle condizioni ambientali. Per affrontare questo problema, lo studio ha utilizzato più proxy dallo stesso nucleo di sedimento, consentendo una validazione incrociata delle ricostruzioni termiche in ambiente terrestre.
Il record basato sui brGDGT rivela un quadro dettagliato del clima olocenico sul TP. In particolare, il Massimo Termico dell’Olocene (HTM), un periodo di massima calura, sembra in ritardo rispetto al record di temperatura di luglio basato sui pollini dello stesso nucleo. I ricercatori attribuiscono questa discrepanza a variazioni stagionali nell’irraggiamento solare, che probabilmente hanno influenzato il momento e l’intensità del riscaldamento rilevato dai diversi proxy. Il record brGDGT identifica anche eventi climatici noti, come il periodo freddo dello Younger Dryas e l’intervallo caldo di Bølling–Allerød, confermando la sua affidabilità. Si osserva un periodo generalmente caldo tra 8.000 e 3.500 anni fa, seguito da una tendenza al raffreddamento nel tardo Olocene.
Questi risultati hanno implicazioni significative per comprendere come i brGDGT, composti organici prodotti da batteri nei sedimenti lacustri, riflettano i segnali di temperatura stagionale nei laghi poco profondi. Confrontando i risultati con altri record di temperatura estiva della regione, i ricercatori sottolineano l’importanza di considerare i bias stagionali nell’interpretazione dei dati dei proxy nei laghi d’alta quota. Per esplorare ulteriormente la variabilità delle ricostruzioni di temperatura basate sui brGDGT, lo studio ha esaminato i record di temperatura olocenica esistenti sul TP. Questi mostrano modelli diversi: alcuni indicano un riscaldamento generale durante l’Olocene, altri un raffreddamento, e alcuni un Olocene medio caldo. La variabilità è probabilmente dovuta a differenze nelle condizioni dei laghi, come profondità, chimica dell’acqua o attività microbica, che influenzano la produzione e la conservazione dei brGDGT.
Lo studio sottolinea la necessità di indagini moderne sul comportamento dei brGDGT nei sistemi lacustri per migliorare il loro utilizzo nelle ricostruzioni paleoclimatiche. Fattori come dimensioni del lago, stagionalità e condizioni ambientali locali devono essere attentamente considerati per garantire interpretazioni accurate. Fornendo un record di temperatura ad alta risoluzione ed evidenziando il ruolo dei bias stagionali, questa ricerca arricchisce la nostra comprensione delle dinamiche climatiche oloceniche sull’Altopiano del Tibet.
In conclusione, questo studio evidenzia la complessità della ricostruzione dei climi passati in regioni ad alta quota come il TP. Integrando più proxy e concentrandosi sui segnali stagionali, i ricercatori hanno avanzato la conoscenza dei cambiamenti di temperatura dell’Olocene e fornito un quadro per studi futuri. I loro risultati non solo migliorano la comprensione dei modelli climatici regionali, ma contribuiscono agli sforzi globali per conciliare le ricostruzioni basate sui proxy con le simulazioni dei modelli climatici, aprendo la strada a previsioni più accurate del cambiamento climatico futuro.

Ricostruzione della paleotemperatura stagionale basata sul BrGDGT per gli ultimi 15.000 anni da un lago poco profondo sull’altopiano tibetano orientale
Xiaohuan Hou, Nannan Wang, Zhe Sun, Kan Yuan, Xianyong Cao, and Juzhi Hou
Abstract: La comprensione dei cambiamenti di temperatura dell’Olocene è fondamentale per risolvere le discrepanze tra le ricostruzioni proxy e i modelli climatici. Le intricate variazioni di temperatura attraverso l’Altopiano del Tibet (TP) aggiungono complessità allo studio dei cambiamenti climatici continentali durante questo periodo. Le discrepanze tra le ricostruzioni basate sui modelli e quelle basate sui proxy potrebbero derivare da distorsioni stagionali e incertezze ambientali nei proxy. L’impiego di più proxy da una singola carota di sedimento per la ricostruzione quantitativa della temperatura offre un metodo efficace per la convalida incrociata in ambienti terrestri. Qui presentiamo un record di temperatura senza ghiaccio per gli ultimi 15 anni da un lago d’acqua dolce poco profondo sul TP orientale, basato sui brGDGT (tetraeteri di glicerolo dialchilici ramificati). Questo record mostra che il massimo termico dell’Olocene è in ritardo rispetto alla temperatura di luglio, basata sui pollini, registrata nella stessa carota di sedimento. Concludiamo che la discrepanza tra le temperature basate sul brGDGT e quelle basate sul polline è principalmente il risultato delle variazioni stagionali dell’irraggiamento solare. Lo schema generale dei cambiamenti di temperatura è supportato da altre registrazioni di temperatura estiva, e sono stati rilevati anche l’evento freddo dello Younger Dryas e il periodo caldo di Bølling-Allerød. Un periodo generalmente caldo si è verificato durante 8-3,5 ka, seguito da una tendenza al raffreddamento nel tardo Olocene. I nostri risultati hanno implicazioni per la comprensione del segnale stagionale delle brGDGT nei laghi poco profondi e forniscono dati fondamentali per confermare l’occorrenza
Fonte: Copernicus