Di P. Gosselin – 19 settembre 2017

L’analista meteo e climatico Schneefan scrive qui che l’inverno 2017/18 in Europa potrebbe essere uno dei più freddi degli ultimi 20 anni.

A metà settembre il modello meteorologico CFSv2 della NOAA conferma il forte calo delle temperature in tutta Europa per i tre mesi invernali (dicembre), gennaio (al centro), febbraio (a destra) per il prossimo inverno 2017/18:

La previsione di Meteociel/CFS datata 1 settembre 2017 con la deviazione della temperatura dalla media a lungo termine a 850 hPa (circa 1500 m) in Europa per l’inverno 2017/18. Fonte: http://www.meteociel.fr/modeles/cfsme_cartes.php

 

Schneefan scrive che dobbiamo tornare agli anni ’90 per trovare uno scarto negativo di 2,0° C rispetto alla media del 1961-1990 prevista in Germania. Questa deviazione si traduce a quasi 3° C rispetto alla media del 1981-2010. Il risultato è che l’inverno risulterebbe terribilmente freddo.

Il seguente grafico mostra le anomalie della temperatura invernale per la Germania per ogni anno dal 1901:


Se le proiezioni verranno rispettate, la Germania dovrà affrontare uno degli inverni più rigidi degli ultimi 50 anni. Fonte: http://www.wzforum.de/forum2/read.php?6,3260663,3260663#msg-3260663

 

L’ultima versione del modello CSFv2 conferma le prime proiezioni fredde emesse a metà giugno 2017.

Autunno più freddo rispetto la norma

Le proiezioni (settembre, ottobre, novembre) sono proiettate verso il freddo. L’analisi del modello del 17 settembre mostra come l’Europa centrale prevede temperature di circa 1° C al di sotto della media 1981-2010. Fino a questo momento le prime tre settimane sono state rispettate.

Schneefan avverte anche che è ancora troppo presto per fidarsi dell’ultima tendenza, ma aggiunge: “Se queste proiezioni tendenti al freddo per l’inverno 2017/18 continueranno a manifestarsi nel prossimo periodo, questa probabilità aumenterà”.

Anche Schneefan scrive che non ci aspettiamo nessuna tendenza generale al riscaldamento dopo il prossimo inverno, a causa dell’attività solare molto bassa, più bassa degli ultimi 200 anni, in aggiunta al raffreddamento del Pacifico equatoriale, La Niña, che ha iniziato a manifestarsi e le temperature già in vistoso calo dopo il termine di El Niño del 2015/16.

Ci sono altri segnali che ci dicono che il cambiamento tende al freddo è probabilmente già in atto:

Dopo la crescita della massa di ghiaccio in Groenlandia per la prima volta dal secolo scorso e un nuovo record stabilito della temperatura fredda di luglio (-33° C) in Groenlandia, nessuno dovrebbe stupirsi se l’inverno 2017/18 sarà il più freddo in Europa e in altre zone dell’emisfero settentrionale di questo secolo.

E per appesantire una situazione già di per se pesante, il vulcano Bali Agung risulta a livello di avvertimento “arancione”. L’ultima eruzione di questo vulcano avvenne nel 1963 con un VEI 5! Così rapidamente il clima globale potrebbe cambiare inaspettatamente e naturalmente.

I lettori devono comunque essere consapevoli che le proiezioni comportano notevoli incertezze, e l’inverno naturalmente potrebbe svilupparsi in modo completamente diverso. Eppure, molti meteorologi avevano proiettato all’inizio di quest’anno una stagione di uragani severa, basata sui modelli oceanici, e questo si è verificato.

Fonte: No Tricks Zone 

Enzo
Attività Solare