Di P. Gosselin – 20 marzo 2018

Frank Bosse e il Prof. Fritz Vahrenholt guardano il sole e gli oceani nel loro ultimo rapporto qui su Die kalte Sonne.

Il numero di macchie solari nel mese di febbraio 2018 è risultato di 10,6 ssn quindi di circa il 30% inferiore alla media per questo periodo del ciclo. Al momento l’attività solare è vicina alla quiete.

Il Ciclo solare n. 24 (rosso) rispetto alla media dei precedenti 23 cicli solari (blu) e al ciclo solare molto simile n. 5 (nero).

Come mostra la seguente tabella di confronto per i primi 111 mesi del ciclo, il ciclo attuale è il più debole che abbiamo visto in quasi 200 anni, ed è risulta di circa il 55% attivo dei cicli medi finora contati:

La bassa attività solare è legata alle fredde temperature globali

Come mostra il grafico sopra, l’attività del ciclo solare progredisce a onde decennali che comprendono attività al di sopra dell’attività solare normale e al di sotto del normale.

I periodi di bassa attività solare sono associati a temperature globali fredde, al contrario periodi di alta attività solare con temperature più calde. Molti scienziati ritengono che la terra stia entrando in un periodo di temperature più fredde, in quanto i prossimi cicli solari 25 e 26 saranno deboli nel caso in cui il modello continui nel suo complesso.

Ci sono centinaia di articoli scientifici che mostrano un legame tra clima e attività solare in tutto il mondo. Un certo numero di articoli mostra che i periodi secchi e umidi in diverse regioni sono strettamente correlati all’attività del ciclo solare.

Sorpresa del ghiaccio marino artico – rimbalzo del volume

Solo 10 anni fa, tutti i discorsi riguardavano la “spirale di morte” sul ghiaccio marino artico, con alcuni scienziati che predicevano istericamente che il ghiaccio marino sarebbe presto scomparso del tutto in estate. Dieci anni dopo gli scienziati stanno ora grattandosi la testa mentre il ghiaccio marino si è stabilizzato e mostra alcuni chiari segni di rimbalzo.

La scettica del clima giapponese e blogger Kirye su Twitter ha postato un messaggio che mostra come il volume del ghiaccio marino del mese di marzo abbia fatto un notevole ritorno in termini di volume (che è quello che conta davvero) rispetto al 2018 – nonostante le temperature della superficie artica molto calde viste lo scorso inverno.

La calotta polare artica è cresciuta in modo significativo in volume. Fonte del grafico: DMI

Il tweet di Kirye: “Il vero spessore del ghiaccio marino Artico è molto più alto che nel 2008. Non abbiamo mai visto le previsioni degli allarmisti climatici diventare realtà, ed è improbabile che accada in futuro.”

“Volume più alto in diversi anni”

Tony Heller (che gestisce il blog con il nome di Steve Goddard) ha anche commentato la crescita dei volumi del ghiaccio su Twitter: “In effetti, il ghiaccio artico sta crescendo molto rapidamente e il volume è più alto da molti anni a questa parte”.

Le temperature artiche precipitano

Il grafico seguente mostra come le temperature superficiali artiche superiori a 80° N di latitudine siano precipitate nelle ultime due settimane dopo un inverno mite:

Robusto recupero in Antartide

L’espansione dei ghiacci marini nell’Antartico ha visto anche una robusta ripresa in termini di area del ghiaccio marino, secondo l’ultimo grafico dell’Università di Brema.

Fonte: AWI/U. of Bremen

La temperatura della superficie del mare è tornata normale

Sebbene le temperature globali siano aumentate dal 2015 al 2017, il picco è dovuto al fenomeno di El Nino. La seguente tabella mostra le anomalie della temperatura superficiale del mare dalla media:

Le anomalie della temperatura superficiale del mare da Reynolds (NOAA).

Le temperature della superficie del mare sono tornate a livelli quasi normali e resta da vedere se verrà stabilito un nuovo altopiano dopo l’evento di El Nino del 1998. In sintesi, la maggior parte del globo non si sta comportando come si aspettavano gli scienziati del clima.

Fonte: No Tricks Zone

Enzo
Attività Solare