Articolo di Fiorentino Marco Lubelli – Sabato 30 Novembre 2024
La meteorologia può essere una scienza molto complessa, ma ci sono delle regole piuttosto precise che ci permettono di prevedere con un certo anticipo un evento futuro. Quando l’anticiclone delle Azzorre è nella sua posizione naturale ed ha sulla sua sinistra il vortice polare allungato sul Canada, è solo questione di tempo, affinché un isolamento di vorticità sul Nord America determini l’elevazione verso nord dell’anticiclone e la conseguente discesa sul suo bordo orientale di aria fredda di origine artica o polare marittima. Una configurazione, insomma, da manuale che determinerà probabilmente il primo ruggito invernale sull’Europa e sul Mediterraneo centrale. Ma andiamo con ordine mostrando l’andamento meteorologico della prossima settimana sull’Italia confrontando le previsioni dei tre principali modelli matematici mondiali.
La prima settimana di dicembre sarà caratterizzata da irruzioni d’aria fredda in serie, la prima delle quali avverrà già mercoledì prossimo, quando una prima ondulazione del getto determinerà la formazione di una bassa pressione sul Tirreno con maltempo al sud e un abbassamento delle temperature al centro/nord sotto la media termica classica di dicembre.
La fase di maltempo continuerà fino a sabato quando il minimo di pressione si allontanerà, sarà questa una fase di maltempo davvero intensa per il mezzogiorno con piogge che potrebbero interrompere la siccità che sta attanagliando molte delle regioni del sud Italia. Intanto a ovest un aumento dei geopotenziali dell’anticiclone delle Azzorre con i suoi massimi sulla Spagna preluderà a quello che potrebbe accadere proprio per il giorno dell’Immacolata.
Tre visioni differenti per una medesima evoluzione: irruzione fredda per il giorno dell’Immacolata. La evoluzione più penalizzante per l’Italia è al momento quella di ECMWF con una irruzione artico marittima di notevole entità, per GFS12 il freddo in entrata sarebbe minore, mentre per GEM l’asse dell’irruzione sarebbe più occidentale. In tutti e tre i modelli, il ricompattamento del VP in zona polare determinerebbe una quasi subitaneo taglio dell’alimentazione fredda con irruzione che andrebbe in cut-off, inutile dire che sarebbe neve in pianura al nord proprio all’indomani dell’Immacolata per retrogressione del nocciolo freddo verso ovest. Ne riparleremo, sembra però prendere sempre più piede l’ipotesi del primo ruggito invernale in un dicembre che per la prima volta dal 2013 vedrebbe un’irruzione artica in questo periodo dell’anno, che dire, per coloro i quali presagivano un dicembre in “maniche corte” non c’è che dire…discreto smacco.
Fonte: Attività Solare