IceAgeNow (USA)
Fonte: Britain siberian swan arrives the earliest in 50 years
Traduzione a cura di Mauri Sesler (scientific translator)
Ogni anno circa 300 cigni di Bewick migrano dalla Russia Artica e viaggiano per più di 4000 km per sfuggire al freddo che si avvicina, e che tende a tenersi a distanza ravvicinata dietro di loro.
Il primo dei cigni è arrivato al Wildfowl and Wetlands Trust (WWT) di Slimbridge nel Gloucestershire (UK) Domenica 11 ottobre, il che ha battuto ogni record in termini di arrivo anticipato da quando si sono cominciate a tenere le registrazioni nel 1963.
Condizioni climatiche insolitamente fredde stanno attualmente spazzando larghe zone della Russia occidentale e orientale, con temperature che vanno attestandosi dai 5° C ai 10° C al di sotto delle medie del periodo, e questo ha incoraggiato i cigni a migrare verso ovest prima del solito.
Julia Newth, l’esperta di cigni a Slimbridge, ha detto: “A quanto pare un detto Russo afferma che ‘il cigno porta la neve sul becco’, perché tendono a muoversi poco prima della stagione fredda. C’è anche da considerare che El Niño è in fase di sviluppo nel Pacifico tropicale, cosa che spinge ancora di più a speculare che l’Europa è indirizzata verso un lungo e freddo inverno.
Il pubblico può vedere i Cigni di Bewick con la webcam del wwt al sito: www.wwt.org.uk
http://travel.aol.co.uk/2015/10/13/uk-weather-longest-winter-50-years-siberian-swan-arrives-early/
Grazie a Sonya Porter e Bill Sellers per questi link
“Il Regno Unito sarà l’ “avamposto” di un rapido raffreddamento globale”, dice Bill “Non c’è possibilità alcuna che gli Inglesi affideranno la sicurezza della loro agricoltura e della loro alimentazione ai burocrati dell’UE a Bruxelles.”
“Furono sul punto di morire di fame subito dopo la Seconda Guerra Mondiale”
Secondo Wikipedia, l’inverno del 1946-1947 fu estremamente duro. Il Regno Unito venne colpito da diverse ondate di freddo che causarono grandi accumuli di neve in tutto il paese, bloccando strade e ferrovie. Molte centrali elettriche furono costrette a chiudere per mancanza di carbone. Il governo limitò il consumo domestico di elettricità a 19 ore al giorno e tagliò completamente le forniture industriali. Le trasmissioni radio furono limitate, i servizi televisivi furono sospesi, ad alcune riviste venne ordinato di interrompere le pubblicazioni e i giornali furono obbligati a ridurre le loro dimensioni. Verso la fine di Febbraio si sparse la paura di una possibile carestia dato che i rifornimenti erano stati razionati e che le verdure erano congelate nel terreno.
A metà Marzo, grosse quantità di neve in scioglimento fuoriuscirono dal terreno congelato e finirono direttamente nei fiumi, causando vaste inondazioni. Le inondazioni colpirono più di 100.000 proprietà. Circa il 10% della produzione industriale annuale andò persa, i raccolti di cereali e patate scesero di una percentuale che va dal 10 al 20%, e si perse anche un quarto della produzione ovina.
Quell’inverno è anche citato come uno dei fattori che ebbe un ruolo nella svalutazione della sterlina da 4,03 a 2,80 dollari, nel declino della Gran Bretagna dal suo status di superpotenza e nell’introduzione del Piano Marshall per aiutare l’Europa devastata dalla guerra. Anche nel resto dell’Europa gli effetti di quell’inverno furono gravi con 150 morti per il freddo e la fame a Berlino, disordini civili nei Paesi Bassi e la chiusura di imprese industriali in Irlanda.