Di Fiorentino Marco Lubelli – 18 Febbraio 2024

Davvero anomala la stagione 2023-24, con le correnti oceaniche che hanno schiacciato sul mediterraneo centrale l’alta pressione che ha convogliato, a più riprese, masse d’aria molto calda sul nostro Paese. Peggio è senz’altro andata alla Spagna, al Portogallo al Marocco e, nel mese di febbraio alla Germania. In questi Paesi sono stati battuti tutti i record storici assoluti e per il mese di febbraio. Bene, ora, al termine dell’inverno meteorologico, proprio negli ultimi giorni di questo mese, l’inverno ritrova la dinamicità perduta, non solo, sembra costruire le basi per un lungo periodo con tempo perturbato e temperature sotto la media. Ma andiamo con ordine: all’inizio di questa settimana un primo impulso nord atlantico entrerà sul Mediterraneo centrale.

Questo primo impulso indebolirà la zona di alta pressione presente sull’Italia, porterà moderate precipitazioni sul sud Italia ed aprirà la strada per il cambio deciso di pattern sul mediterraneo centrale.

L’entrata dell’impulso polare marittimo sarà dalla porta di Carcassona con la formazione di una bassa pressione sul Golfo di Genova. Ciò determinerà una forte diminuzione delle temperature su: Inghilterra, Spagna e Francia. Sull’Italia invece saranno piogge soprattutto sulle regioni tirreniche e sulle Alpi, dove saranno nevicate oltre gli 800-1000 m. Questa volta potrebbe esserci occasione per nevicate anche sugli Appennini. Tutto dipenderà dall’evoluzione del sistema perturbato e qui ci sono stasera importanti differenze tra il modello americano e quello europeo con quello americano che prevede una reiterazione dei fronti perturbati sempre più meridiani mentre per quello europeo sembrerebbe essere tagliata la l’alimentazione fredda con l’antiiclone delle Azzorre che potrebbe però tornare a ergersi a bloccare le correnti atlantiche favorendo una nuova irruzione polare marittima con target principale il Mediterraneo centrale proprio per l’ultimo giorno del mese. Insomma sembrerebbe proprio che l’inverno voglia mostrare il suo lato più perturbato proprio alla fine.

Fonte : Progetto Scienze