Di HB Schmidt – 26 luglio 2018

A oggi c’è molto più ghiaccio della media nella Baia di Hudson in Canada (26 luglio 2018).

Il ghiaccio marino canadese – 26 luglio 2018 – Si noti quanto ghiaccio è presente ancora nella Baia di Hudson rispetto alla “media”.

Come potete vedere sulla mappa qui sotto, la media dei 30 anni per la data del 23 luglio ha una quantità di ghiaccio marino molto ridotta, più scarsa  nella zona sud-occidentale della baia.

 

La media del ghiaccio marino canadese di 30 anni (1981-2010) 

Per quanto mi riguarda questo mi dice che è rimasto al di sotto della media sia nelle temperature assolute che nel guadagno solare (n. di giornate di sole). Minore è la presenza di guadagno solare, scalda meno le acque della Baia di Hudson, più freddo rimane. Ergo, minore è la ritenzione di calore, più velocemente si raffredda.

In aggiunta a ciò, abbiamo l’effetto albedo del ghiaccio bianco brillante che riflette verso lo spazio l’intera radiazione solare in arrivo. Questo è un fenomeno che gli allarmisti climatici dell’AGW dovrebbero celebrare, così come il guadagno nel bilancio di massa dello spessore del ghiaccio della Groenlandia. Qualcosa che sta per raffreddare il pianeta e prevenire l’Armageddon, giusto?

Siamo quasi all’inizio di agosto. La stagione estiva di scioglimento è in declino raggiungerà il minimo entro due mesi. Anche se non credo che la Baia di Hudson manterrà il suo ghiaccio marino per tutto il resto dell’estate, le previsioni delle temperature inferiori alla norma in gran parte del Canada centrale per i primi giorni di agosto stanno a significare che il tempo si sta esaurendo per aggiungere tutto quel guadagno termico alle sue acque.

Cosa accadrebbe se la baia rimanesse in gran parte coperta dal ghiaccio per un intero anno? Come sarebbe l’impatto sulle terre circostanti a valle dei venti occidentali dominanti? Il ghiaccio potrebbe deprimere le temperature e potenzialmente consentire le nevicate piuttosto che la pioggia? È probabile.

Sappiamo già che il clima del Michigan e del basso Québec è molto più moderato – ovvero meno alti e più bassi – delle aree circostanti, grazie alla massa termica dei Grandi Laghi, specialmente negli anni successivi all’elevata estensione dei ghiacci lacustri. Non è affatto un postulato postulare che lo stesso effetto si verificherebbe con una Baia di Hudson che rimane per gran parte coperta di ghiaccio tutto l’anno. Ma perché dovrebbe essere così importante?

Come e dove dovrebbe iniziare una nuova calotta di ghiaccio?

Considerate dove si trovava la calotta glaciale della Laurentide del Nord America e in che direzione si ritirava mentre si scioglieva: a nord e a est della Baia di Hudson. Gli scienziati del clima si chiedono e ai loro fantasiosi modelli climatici questa importante domanda: come e dove dovrebbe iniziare una nuova calotta glaciale?

La temperatura assoluta e la precessione del ciclo di Milankovitch sono entrambi importanti, ma la meccanica di ciò che dovrebbe apparire dovrebbe essere altrettanto importante. Ci darebbe un’indicazione di dove e di come un tale evento globale possa influire sull’umanità. E visto che l’albedo a latitudini più basse ha un apporto eccezionale (dovuto al guadagno solare angolare) per le temperature globali complessive rispetto all’albedo delle alte latitudini, è assurdo ipotizzare che andando avanti nel tempo, la Baia di Hudson e l’arcipelago canadese potrebbero essere la chiave tanto da far ritornare la calotta di Laurentide o no?

Forse. Trovo semplicemente interessante il fatto che tutti gli strombazzatori dei funzionari governativi e degli allarmisti dell’AGW si concentrino esclusivamente sull’attenuazione delle inondazioni costiere dell’innalzamento del livello del mare, quando ci sono tutti i motivi per credere che grandi quantità di neve e ghiaccio potrebbero un giorno accumularsi per la nostra Terra più vicino al nord.

Fonte di mappe: https://www.canada.ca/en/environment-climate-change/services/ice-forecasts-observations/latest-conditions/canadian-sea-concentration-map.html

http://iceweb1.cis.ec.gc.ca/30Atlas/page1.xhtml?lang=en

Fonte: Ice Age New

Enzo
Attività Solare