Di Teo Blašković – 9 Febbraio 2024

Un potente brillamento solare di classe X3.3 è esploso dietro il bordo SW del Sole (AR 3575) alle 13:14 UTC del 9 febbraio 2024. L’evento è iniziato alle 12:53 e si è concluso alle 13:32 UTC. Questo brillamento solare è il secondo più intenso del ciclo solare 25, dopo un brillamento di classe X5.0 che si è verificato il 31 gennaio 2023.

Un’emissione radio di tipo IV è stata rilevata alle 13:07 UTC. Le emissioni di tipo IV si verificano in associazione con le principali eruzioni solari e sono tipicamente associate a forti espulsioni di massa coronale e tempeste di radiazione solare.

Inoltre, all’evento è stato associato un lampo radio di 10 cm (Tenflare) con un picco di flusso di 1000 sfu e della durata di 27 minuti. Un lampo radio di 10 cm indica che il lampo elettromagnetico associato a un brillamento solare alla lunghezza d’onda di 10 cm era doppio o maggiore dello sfondo radio iniziale di 10 cm. Questo può essere indicativo di un rumore radio significativo in associazione con un brillamento solare. Questo rumore è generalmente di breve durata, ma può causare interferenze per i ricevitori sensibili, tra cui radar, GPS e comunicazioni satellitari.

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Sebbene la posizione di questa regione non favorisca le espulsioni di massa coronale (CME) dirette verso la Terra, una tempesta di radiazione solare è molto probabile.

Si prevede che le frequenze radio siano più degradate sul Sud America, sull’Oceano Atlantico e sull’Africa al momento del brillamento.

X3.3 Brillamento solare 9 febbraio 2024 AIA 304 BG
Credito immagine: NASA AIA/301, Helioviewer, The Watchers
X3.3 Brillamento solare 9 febbraio 2024 Flusso di raggi X
Drap X3.3 Brillamento solare 9 Febbraio 2024

Il flusso di protoni ha iniziato a salire rapidamente alle 13:30 UTC e ha raggiunto la soglia S1 – Tempesta di radiazione solare minore alle 15:20 UTC.

Effetti potenziali (S1 – Minore):

Biologico: Nessuno.
Operazioni satellitari: nessuna.
Altri sistemi: Impatti minori sulla radio HF nelle regioni polari.

Credit immagine in evidenza: NASA SDO/AIA 131, The Watchers