Di P. Gosselin – 25 maggio 2018

Il Sole nel mese di Aprile 2018

Di Frank Bosse e Fritz Vahrenholt

Il Sole è rimasto inattivo nel mese di aprile, poiché attualmente ci troviamo nel minimo tra il Ciclo Solare (SC) 24 e il prossimo Ciclo Solare 25.

Il numero medio di macchie solari registrate (SSN) in aprile è risultato si solo 8,9, che è solo del 28% della media nel 113° mese di un ciclo solare. Nel mese di aprile, 16 giorni sono risultati senza macchie solari. Il seguente grafico mostra l’attività delle macchie solari:

Figura 1: Il grafico mensile dell’attività delle macchie solari per il ciclo corrente (rosso) rispetto al SC 5 (nero) e della media dei precedenti 23 cicli registrati (blu).

 

Quindi quello che segue è un grafico dell’attività delle macchie solari, misurato dal satellite. Con l’aumento dell’attività delle macchie solari, aumenta anche l’irradiamento solare totale (TSI):

Figura 2: irraggiamento solare totale (TSI) alla distanza media della Terra dal 2004 (fonte qui). L’aumento di 1,5 W/m² tra il
minimo e il massimo è chiaramente osservato e si traduce in ca. Fluttuazione atmosferica di 0,4 W/m².

 

Il grafico poco sopra illustra la relazione tra l’attività delle macchie solari e la TSI. Le punte acuminate superiori a 3 W/m² mostrano gli effetti delle grandi macchie solari che oscurano la superficie del sole.

La domanda che sorge spontanea è: “Perché la TSI aumenta quando ci sono le macchie scure?” Ciò può essere risolto quando si tiene conto della quota spettrale della gamma degli ultravioletti. Quando compaiono macchie scure, c’è una maggiore fonte di luce UV (facule), che compensa eccessivamente la luce visibile.

La Figura 2 sopra mostra anche che abbiamo raggiunto il minimo nel 2018.

La seguente tabella, Figura 3, è un confronto tra l’attività solare di tutti i precedenti cicli solari registrati fin dal 1755:

Figura 3: L’anomalia mensile accumulata dalle macchie solari fino al 113° mese nel ciclo. L’attuale ciclo solare è stato ben al di
sotto della media in attività, e risulta il più debole da quasi 200 anni, dal SC 6.

 

Volume di ghiaccio marino artico superiore al 2014

Nel frattempo, la superficie terrestre si è raffreddata da quando è terminato l’ultimo potente El Nino, e quindi potrebbe avere un certo effetto sul ghiaccio marino artico.

La scettica e blogger climatica giapponese Kirye ha tweettato ieri che il volume di ghiaccio del mare artico ha di fatto superato il livello visto nel 2014, ed è ora appena al di sotto della media, e quindi completamente all’interno della gamma di variabilità naturale:

 

Il volume del ghiaccio marino artico è diminuito molto lentamente in questa primavera e ora è superiore ai livelli del 2014.

Anche un’immagine satellitare della calotta polare dell’emisfero settentrionale presentata da Pure Climate Skeptic su Twitter mostra neve e ghiaccio diffusi:

 

Fonte: No Tricks Zone

Enzo
Attività Solare