Picco gravitazionale del periodo 8-11 che si è rilevato efficace nell’attivare faglie e sciami sismici a livello globale. In particolare si segnala la ripresa con forza dell’eruzione del vulcano Grindavik in Islanda, insieme ad un intenso e persistente sciame sismico nell’appennino parmense ed in altre zone del Tosco-Emiliano ed in Lucania. Da elencare anche un M 6 alle Hawaii e un quasi M 5 in California il 10 febbraio: qui; l’evento della California in linea con quanto da me previsto in questo precedente articolo, in cui si avvisava di un primo probabile incremento sismico nella zona in febbraio qui.
Quella dell’appennino tosco emiliano (ed aree limitrofi di pianura di Emilia e alta Toscana) è un’area da monitorare attentamente nei prossimi giorni, in quanto, oltre al picco di sciami di questi giorni, tale zona presenta da circa un paio d’anni un incremento della frequenza sismica.
Sarebbe da suggerire il controllo da parte di tecnici statali dei valori di arsenico nell’acqua e monitorare eventuali picchi di emissioni gassose (CO2 e Radon) dal terreno, oltre che eventuali bagliori notturni nel cielo.

In tal contesto, andiamo ora verso il picco max gravitazionale assoluto di febbraio, atteso intorno al 20, in particolare nei giorni 16-17-18 e 22 febbraio.

Vediamo ora i dati astronomici a sostegno di ciò:


Congiunzione Luna (Primo quarto)-Urano quadrata Sole-Mercurio congiunti; Giove quadrato Plutone-Marte-Venere congiunti;
avremo poi l’allineamento Pleiadi-Luna-Urano-Giove in angolatura di 90 gradi (circa) all’allineamento Marte-Plutone-Venere-Mercurio-Sole-Saturno. Davvero tanti pianeti in gioco, quasi tutti.

Da evidenziare anche diverse macchie solari piuttosto attive fronte Terra, con altre probabilmente che arriveranno nei prossimi giorni (ulteriore aumento frequenza sismica per cause elettromagnetiche in caso di flares). Da segnalare un solar flux in data 13 febbraio al valore di 208, cosa che non si vedeva dal 2001 circa.

Flusso di elettroni e protoni già molto elevato quindi, con potenziale idoneo a dilatare e destabilizzare i cristalli di quarzo ed altri materiali ferromagnetici presenti nelle faglie e favorirne rotture (innesco terremoti) nei prossimi giorni.

Aree da monitorare: West Nord America, Mediterraneo centro orientale e sud est Pacifico.

Per chi volesse approfondire la tendenza sul rischio sismico e climatico dei prossimi anni suggerisco il mio libro.

A presto

Alessio