Benvenuti in questo breve ma efficace articolo sul meteo di lungo termine.
Mi sono sentito in dovere di scrivere, visto le ultime bordate sensazionalistiche di molti siti meteo ed improvvisati meteo-guru nei social; tanti che paventano ondate di freddo artiche ormai da due settimane, facendo furbescamente cherry picking, ossia mostrando singole corse di un singolo modello, con tanto di titoli acchiappa click.
Ora, non entro nel merito che un vero esperto meteo dovrebbe conoscere il tempo medio statistico nel Mediterraneo in novembre e dicembre, che se non piovoso diventa spesso mite e in regime di alta pressione (fu così anche nel 1984, 1955 e 2011 tanto per evidenziare anni con ondate di gelo importanti poi in febbraio). Non di meno importanza, abbiamo ad ovest l’Oceano Atlantico, quindi aria mite e umida, e un deserto caldo e arido, come quello del Sahara a sud. Considerando poi la rotazione da ovest verso est del nostro pianeta e conseguente direzione dei venti non è difficile individuare di norma che tempo farà nel Mediterraneo. Ovviamente per ragioni di lucro, tanti furbetti fanno finta di non sapere tali nozioni e riportano solo ciò che fa comodo, questo per accaparrarsi visualizzazioni. Detto questo, vediamo in realtà, in maniera obiettiva e con dati alla mano, quale sarà la tendenza più probabile per i prossimi giorni e settimane (perché di tendenze parliamo a lungo termine, non di previsioni certe come vorrebbero far credere).
Si può evidenziare subito come il Vortice Polare sia atteso in deciso rinforzo nel corso di questo mese.

Dalle tendenze sui venti zonali, è probabile che il VP raggiungerà la massima potenza intorno alla metà di dicembre, per poi iniziare molto lentamente a rallentare.

Di conseguenza gli indici AO e NAO sono attesi positivi.



Il tutto, insieme ad un PNA atteso negativo da fine novembre, possiamo aspettarci un rinforzo del ciclone islandese. L’insieme di dati si tradurrebbe in alte pressioni distese lungo i paralleli e le medie latitudini (Mediterraneo compreso). Anche la MJO, dopo che negli ultimi giorni è stata in fase 7-8 fuori dal cerchio ed ha favorito un tempo dinamico con diverse perturbazioni nel Mediterraneo, è attesa virare in fase 1 in questa settimana, e poi in fase 2-3 nel corso dell’ultima settimana del c.m., tornando inoltre nel cerchio (anticicloni tropicali lungo i paralleli, ossia bassi di latitudine con situazione sfavorevole ad impennate meridiane).

È chiaro che, come da statistica, sia probabile una lunga fase di alta pressione fino a ridosso del Natale. Ovvio, non si escludono occasionali rapidi peggioramenti provenienti dal Nord Atlantico (con pioggia in pianura e neve sui monti), ma in un contesto di HP prevalente e temperature sopra la media del periodo; a tal proposito i principali modelli prevedono un mese di dicembre sopra la media, e ciò pare confermato dall’andamento del VP. Ad oggi non si intravedono segnali di Warming Stratosferici in grado di cambiare le carte in tavola almeno per i prossimi 30-40 giorni.
In sostanza, se volete avere previsioni affidabili, osservate gli indici teleconnettivi AO, NAO, MJO, PNA e lo stato di salute del VP (Zonal Wind). Inoltre i modelli oltre le 180 ore non hanno alcuna valenza, ancora meno se sono di un singolo modello; se proprio si vuole guardare i modelli, date uno sguardo agli spaghetti ensemble, che fanno una media dei vari modelli.
Spero di essere stato esaustivo. In conclusione, lasciate perdere siti e improvvisati meteomen che postano corse oltre le 180 ore di singoli modelli senza fare analisi degli indici teleconnettivi; di fare previsioni corrette a loro non importa nulla, cercano solo click per avere introiti pubblicitari.
A presto
Alessio