Di Pierre Gosselin NoTricksZone (Germany)

Fonte: Inconvenient truths 2014 global natural disasters down massively

tornado

Un maggior numero di persone e un maggior benessere, e anche meno perdite. Questo è quello che ci dicono le statistiche più recenti sui disastri nel 2014. Cattive notizie per gli adoratori e le cheerleader del giorno del giudizio.

La Federazione Internazionale della Croce Rossa di Ginevra (Svizzera) ha pubblicato recentemente il suo rapporto sui Disastri Naturali del 2014, questo secondo il quotidiano online Tedesco Bild. Se non altro, la notizia in sé è molto buona – con un enorme ridimensionamento delle perdite.

Inoltre negli Stati Uniti le tendenze nella attività degli uragani e dei tornado dal 1950 hanno rispettivamente mantenuto livelli bassi o sono risultate in diminuzione.

Una copia dei risultati del rapporto (compilato da AON Benfield) è disponibile a questo link. Il Sommario Esecutivo di AON scrive (il grassetto l’ho aggiunto io):

Nuovamente in Calo: nel 2014 le perdite a causa di eventi catastrofici sono state al di sotto della media

I Disastri Naturali Globali nel 2014 sono stati responsabili di perdite economiche che ammontano a 132 miliardi di dollari, il 37 per cento al di sotto della media decennale di 211 miliardi di dollari. Le perdite sono state attribuite a 258 eventi separati, e questo rispetto alla media decennale di 260. I disastri hanno causato danni, protetti da assicurazione, che ammontano a 39 miliardi di dollari, il 38 per cento al di sotto della media decennale di 63 miliardi di dollari. Complessivamente, queste sono state le perdite sotto copertura assicurativa più basse dal 2009. Questo è stato il secondo anno consecutivo nel quale si sono avute perdite dovute a catastrofi che sono state al di sotto del normale. Eventi degni di nota durante l’anno hanno incluso le gravi inondazioni che si sono verificate in India, in Pakistan, in Cina e nel Sud-Est dell’Europa; Gli eventi che sono costati miliardi di dollari legati a tempeste convettive verificatesi negli Stati Uniti, in Francia e Germania; le tempeste invernali avutesi in Giappone e negli Stati Uniti; e i fenomeni di siccità diffusa negli Stati Uniti e in Brasile. I primi tre eventi fra condizioni di pericolo, inondazioni, cicloni tropicali, e severo maltempo, rappresentano combinati il 72 per cento di tutte le perdite economiche nel 2014. Nonostante il 75 per cento delle perdite di natura catastrofica si siano verificate al di fuori degli Stati Uniti, queste rappresentano ancora il 53 per cento dei danni sotto copertura assicurativa a livello mondiale, fenomeno indotto da una penetrazione assicurativa più alta.”

Secondo i dati forniti dalla Croce Rossa, molti dei decessi si sono verificati a causa del freddo, con 505 di questi che sono avvenuti in un solo paese – il Perù! Tra i disastri più grandi ci sono le brutali stagioni invernali che si sono avute negli Stati Uniti e il Giappone – molto difficilmente tutto questo è quello che ci si aspetterebbe dal “riscaldamento globale”.

90% in meno di morti

Un totale di 8186 persone sono morte nel 2014 a causa di disastri naturali. Il Bild scrive: “Nel 2014 il numero di decessi causati da disastri naturali era quasi il 90 per cento al di sotto della media di 10 anni di 76.500 morti.” Questo dato in sé è una grandiosa buona notizia, ma non lo verresti mai a sapere se prestassi solamente ascolto ai media!

Il livello più basso degli ultimi 10 anni

Secondo la FICR, in 94 paesi ci sono stati un totale di 317 inondazioni, terremoti, incendi boschivi, cicloni e una serie di altri eventi naturali che hanno causato decessi.Ma questo è il numero più basso degli ultimi 10 anni,” scrive il Bild.

Ma il rapporto della FICR insiste sul fatto che queste sono cattive notizie in ogni caso, e avverte che le buone notizie non dureranno, prevedendo il verificarsi di eventi meteorologici più estremi in futuro (senza fornire alcuna data) e questo a causa del cambiamento climatico globale.

Nessun Uragano di Categoria 3 è approdato a terra (landfall) negli ultimi 9 anni

Ma i dati mostrano il contrario. Per esempio quando si tratta di uragani, il rapporto AON scrive a pagina 12:

“La Stagione degli Uragani nell’Atlantico per il 2014 ha segnato il nono anno consecutivo in cui gli Stati Uniti non hanno dovuto assistere all’approdo a terra di un importante uragano di categoria 3 o superiore, cosa che estende il record di tutti i tempi di un altro anno. E’ stata anche la stagione più tranquilla dal 1997 in termini di tempeste a cui è stato attribuito un nome. “

E’ stupefacente che ci siano addirittura alcuni individui che se ne stanno là fuori a urlare che le cose vanno più male che mai quando ad essere vero è l’esatto contrario.

Una delle stagioni meno attive da quando hanno avuto inizio le rilevazioni dei radar Doppler

Sulla attività dei tornado negli Stati Uniti, i dati sostengono più o meno la stessa cosa, con il rapporto AON che afferma a pagina 17:

“Per il terzo anno consecutivo, la stagione dei tornado negli Stati Uniti è stata una delle meno attive da quando è cominciata la distribuzione sul territorio dei radar Doppler nei primi anni 90 “.

Ecco il grafico degli ultimi 10 anni – nessun cambiamento da rilevare:

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Anche a pagina 18 la tabella sugli acri bruciati dagli incendi dimostra che il 2014 è stato prossimo ad un minimo decennale: l’Appendice del rapporto AON fornisce altri grafici sulle tendenze degli uragani e dei tornado a partire dal 1950. Quello che segue è un grafico che mostra gli approdi a terra degli uragani negli Stati Uniti:

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Non si rilevano tendenze in crescita negli approdi a terra degli uragani.
Fonte: NOAA IBTrACS database storico dei cicloni tropicali.

 

Tornado violenti in diminuzione

Sui tornado violenti, il rapporto AON scrive:

“Dal 1950, la tendenza generale dei tornado di fascia alta, con categoria F3 / EF3 e anche superiore è rimasta quasi del tutto piatta e mostra un leggero calo annuo dello 0,8 per cento. Un analogo calo del 1,2 per cento annuo lo si rileva anche quando si esaminano i dati affidabili che sono stati registrati dopo l’avvento dei radar Doppler nel 1990. Quando si riducono i dati a quelli degli ultimi 10 anni, viene rilevata una crescita similare quasi del tutto piatta dello 0,5 per cento. “

Segue il grafico:

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Qui possiamo vedere che i tornado violenti erano notevolmente più frequenti nel periodo che va dal 1950 al 1975 – ai tempi degli avvertimenti sull’avvento di un’era glaciale!

Così, la prossima volta che qualcuno di quegli allarmisti isterici insiste a sostenere che gli eventi meteorologici estremi stanno peggiorando, mandategli il link al rapporto AON e ditegli di dare un’occhiata ai dati per una volta, prima di parlare.

Fonte dei Grafici: AON Benfield

Translation by Mauri Sesler (scientific translator)