25 Aprile 2016

Il Sole nel mese di Marzo 2016
Di Frank Bosse e Fritz Vahrenholt (Tradotto, a cura di P. Gosselin).

 

La nostra stella madre è risultata ancora una volta meno attiva rispetto al normale nel corso del mese di Marzo. Il numero di macchie solari osservate (SSN) è risultato di 54,9, che è di circa 2/3 inferiore al valore medio (82,5) per il mese di Marzo. Ecco come l’attuale ciclo solare (SC) si presenta attualmente:

 

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Figura 1: Il ciclo attuale 24 (SolarCycle: SC) sin dal suo inizio, Dicembre 2008 fino al mese di Marzo 2016 (88° mese) di colore rosso. Di colore blu, la media dei cicli precedenti 1-23. Di colore nero la linea dei 76 mesi simile al ciclo numero 5, che ha avuto inizio nel Maggio 1789 per terminare nel Dicembre del 1810.

 

Il numero delle macchie solari, fino a questo punto del ciclo, sono riportate nel grafico con l’anomalia dalla media per ogni ciclo. Ciò dimostra che il ciclo attuale è uno dei più deboli catalogati:

 

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Figura 2: Il numero delle macchie solari accumulate per ogni ciclo, indicato come anomalia dalla media, 88° mese di ogni rispettivo ciclo dal 1755.

 

Dai grafici si nota come i cicli meno attivi del corrente SC 24 sono stati soltanto tre cicli (SC 5, 6 e 7) per questo periodo chiamato “Minimo di Dalton”, che si è verificato nel periodo 1790-1830. La probabilità rimane molto alta che il SC7 venga superato dalle minori macchie del SC24 già nel corso delle prossime settimane.

Spunto dal sito: notrickszone

 

Fin qui l’andamento attuale della nostra stella, che, come ormai saprete, negli ultimi anni ha avuto e continua ad avere un’attività solare al di sotto della media, per quanto riguarda almeno l’ultimo secolo. Ma cosa potrebbe portare questa bassa attività solare nei prossimi anni/decenni quando il Sole presumibilmente, a detta di molti scienziati, avrà un’attività solare ancora più bassa?

La seconda metà del 20° secolo è stata classificata dai fisici solari come un periodo di massima attività solare, periodo chiamato “Grande Massimo Solare.”
Da qui se ne deduce che la maggiore causa non è stata la CO² ad aumentarne la temperatura, ma sarebbe più sensato pensare che sia cresciuta a causa della forte attività solare.

La CO² non può aver causato il riscaldamento degli oceani che a sua volta avrebbe provocato maggiori eventi di El Nino, con una maggiore energia presente negli oceani nel 1998 e nel 2015. Dobbiamo inoltre dire che un evento di El Nino riscalda temporaneamente l’atmosfera, come abbiamo visto negli ultimi mesi, per poi ritornare a scendere come potremo constatare nei prossimi mesi, amplificato ulteriormente con l’evento contrario, chiamata La Nina. Questa è la dimostrazione che la CO² ha ben poco a che fare con l’aumento della temperatura globale.

Ma tutto questo lo possiamo notare dai dati satellitari UAH, che ci dicono che non vi è stato più alcun RISCALDAMENTO negli ultimi 20 anni.

 

UAH_before_El_nino

http://s19.postimg.org/f3dhdpmlv/UAH_before_El_nino.png

Il grafico della temperatura globale UAH prima di El Nino del 1998 … come si vede, NESSUN RISCALDAMENTO

 

UAH_after_El_nino

http://s19.postimg.org/nmwvbguyb/UAH_after_El_nino.png

Qui invece abbiamo il grafico sempre della temperatura atmosferica UAH tra El Nino del 1998 e l’inizio di El Nino del 2015  … anche in questo caso NESSUN RISCALDAMENTO (ma al contrario un leggero raffreddamento).

 

Se realmente i cicli solari 24-26 e 24-30 sono previsti molto più bassi, come del resto sempre più fisici solari asseriscono, aspettiamoci un forte impatto sulle temperature superficiali del nostro pianeta, date da una serie di cicli molto bassi, e in considerazione che gli oceani sono dei grandi accumulatori di calore quando si ha un’attività solare molto forte, ma altrettanto grandi dissipatori di calore quando si inanellano più cicli di bassa attività solare.

Per concludere, è possibile che nei prossimi anni andrà ad instaurarsi una sequenza di fattori assai pericolosa, con il Sole chiamato “Freddo”, oceani che dissiperanno una grande quantità di calore e contemporaneamente le temperature che risulteranno in marcata diminuzione a livello globale, ma ancor di più a livello locale.

Enzo
Attività Solare