Di Krishna Pillai K2P Blog (Svezia)

Fonte: Paris conference – in the best case – cannot achieve more than 0.17ºC impact on climate

Bjorn Lomborg ha pubblicato una nuova relazione di ricerca nell’ambito della Politica Globale

L’Impatto delle Attuali Proposte Climatiche, Bjorn Lomborg, Politica Globale, Articolo pubblicato on line per la prima volta il 9 Nov 2015

La ricerca e i calcoli proposti da Lomborg non fanno altro che rafforzare la mia opinione che la prossima conferenza climatica di Parigi è quasi del tutto irrilevante per il clima. Quindi la cosiddetta politica climatica è fondamentalmente errata, in quanto l’effetto climatico delle azioni provenienti da tali politiche non può essere misurato, predetto o monitorato.

Quello con cui ha a che fare l’evento di Parigi è essenzialmente la redistribuzione della ricchezza e anche questo ambito è basato su strumenti inefficaci. Infatti, lo strumento primario, che è la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, non si sa nemmeno per certo se sia veramente uno strumento. Lomborg dimostra che anche supponendo che i modelli climatici siano corretti nelle loro ipotesi dell’impatto della CO2 (e non lo sono), e assumendo che tutte le promesse siano vincolanti (e non lo saranno), e assumendo che tutti i paesi saranno in grado di mantenere le loro “promesse” (e non saranno in grado di farlo), entro il 2100 l’impatto sul clima, nella peggiore delle ipotesi potrebbe essere di 0.048ºC, e nella migliore delle ipotesi, essere complessivamente di 0.17ºC.

Considerazioni generali

Questo articolo analizza l’impatto sulla riduzione della temperatura delle principali proposte politiche climatiche attuate entro il 2030, utilizzando il modello climatico standard MAGICC. Anche supponendo ottimisticamente che le promesse sui tagli alle emissioni siano mantenute per tutto il secolo, gli effetti sono generalmente assai ridotti. L’impatto dello Statunitense Clean Power Plan (USCPP) è una riduzione dell’aumento della temperatura di 0.013°C entro il 2100.

La promessa completa degli Stati Uniti per la conferenza sul clima COP21 a Parigi, la sua cosiddetta Intended Nationally Determined Contribution (INDC), ridurrà l’aumento della temperatura di 0,031°C. La politica dell’UE 20-20 ha un impatto di 0,026°C, l’INDC dell’UE di 0,053°C, e l’INDC della Cina di 0,048°C. Tutte le politiche climatiche da parte degli Stati Uniti, la Cina, l’Unione Europea e il Resto del Mondo, attuate dai primi anni 2000 al 2030 e sostenute nel corso del secolo, con tutta probabilità ridurranno l’aumento della temperatura globale di circa 0,17°C nel 2100.

Queste stime di impatto sono irrobustite dall’essere calibrate su differenti sensibilità climatiche, cicli del carbonio e diversi scenari climatici. Le attuali promesse della politica climatica faranno assai poco per stabilizzare il clima e il loro impatto non sarà rilevabile per molti decenni.

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Conclusioni

Sulla base delle simulazioni climatiche, i tagli delle emissioni che sono stati proposti dagli Stati Uniti, l’Unione Europea, la Cina e il Resto del Mondo riusciranno a ridurre l’aumento della temperatura entro la fine del secolo, ma nonostante questo, quasi tutto il riscaldamento previsto si verificherà entro il 2100.

Poiché gli effetti della politica climatica dei singoli paesi sono praticamente degli addizionali, possono essere quasi perfettamente partizionati come evidenziato nella Tabella 1. Questa mostra come nel caso Ottimista, sia l’UE che la Cina ridurranno la temperatura media globale entro il 2100 di circa 0,05°C, e sia gli Stati Uniti che il Resto del Mondo la ridurranno di poco più di 0,03°C.

Tabella 1. Impatto delle politiche climatiche, Ottimistico e Pessimistico, per RCP8.5, utilizzando MAGICC, sintesi delle scoperte descritte nel testo

Cambiamento nella Temperatura
°C anno 2100I. PessimisticoI. Ottimistico
INDC – USA0.0080.031
CPP – USA0.0040.013
INDC – UE0.0170.053
UE 20200.0070.026
INDC – Cina0.0140.048
INDC- RestodelMondo 0.0090.036
INDC Globali0.0480.170

Come Wigley (1998) fu in grado di scoprire per il Protocollo di Kyoto, le promesse sulla riduzione delle emissioni fino al 2030 potranno fare ben poco per stabilizzare il clima e il loro impatto non sarà rilevabile per molti decenni. Ciò indica chiaramente che, se vogliamo ridurre gli impatti climatici in modo significativo, dovremo trovare strumenti migliori di quelli attualmente proposti.

Verrà usata una grande quantità di retorica dopo Parigi. Sia che venga raggiunto un accordo oppure no, e sia che le promesse fatte siano vincolanti o meno, la retorica propagandistica verrà usata per far sembrare il tutto un successo clamoroso.

Ma il tutto avverrà, nel caso più ottimistico, per raggiungere non altro che un impatto di 0.17ºC sul clima. E questo sulla base di modelli climatici che non funzionano. E sulla base di azioni inutili e senza senso per 100 anni, che non realizzeranno nessuno dei loro obiettivi, ma che renderanno la vita più difficile, soprattutto per tutti coloro che vivono in povertà energetica.


Translation by Mauri Sesler (scientific translator)