Molti di voi ormai sanno che l’attivita’ magnetica della nostra stella ha subito negli ultimi anni un forte ridimensionamento. Gia’ nel ciclo solare passato e cioe’ il 23 si sono avute le prime avvisaglie di qualcosa che non andava per il verso giusto, nonostante tutto il ciclo solare passato si e’ concluso ‘regolarmente’ anche se in forte ritardo rispetto agli altri 2 antecedenti.
Ecco le rispettive durate.

Ciclo 21 : 9,96 anni
Ciclo 22 : 9,86 anni
Ciclo 23 . 11,65 anni

Analizzando tutti i 23 cicli conclusi, sappiamo con assoluta certezza che la forza dei cicli stessi e’ inversamente proporzionale alla loro durata: meno durano e piu’ sono potenti, al contrario piu’ sono lunghi e piu’ sono deboli.
Normalmente dal loro inizio al raggiungimento del massimo trascorre un periodo medio di 3,5/4 anni.
L’attuale e cioe’ il 24 e’ iniziato nel gennaio del 2008 e secondo gli ultimi conteggi SIDC, il massimo e’ stato raggiunto a settembre/ottobre 2013 con un numero di SSN inferiore di un 40% circa rispetto al 23.
Facendo due conti semplici, dall’inizio del ciclo al max sono trascorsi qualcosa come 6,75 anni (circa). Tanto, anzi tantissimo.
Stante a questi conteggi il ciclo solare 24 dovrebbe durare almeno una quindicina di anni (se sara’cosi’ lo sapremo solo entro il 2023).
Ora pero’ concentriamoci sulle dinamiche.
Qualcosa sta andando storto, ma questo si era capito da tempo, ed il problema si chiama DINAMO SOLARE.
Il comportamento ‘magnetico’ del sole e’ molto simile a quello di una batteria.
Durante la fase di minimo tra un ciclo e quello successivo le linee di campo magnetico fortemente polarizzate si trasferiscono verso i rispettivi poli geografici. Nei cicli solari pari i campi magnetici con polarita’ positiva si concentrano nei pressi del polo sud geografico, mentre quelli con polarita’ negativa invece, presso il polo nord geografico; viceversa nei cicli solari dispari avviene l’esatto contrario. Il campo magnetico della stella sempre durante il minimo e’ di carattere poloidale. Al contrario di quanto si possa immaginare, il sole raggiunge la sua massima forza proprio durante il minimo, per poi ‘disperderla’ nella fase di massima attivita’. Quando inizia il nuovo ciclo, piano piano le cariche iniziano a migrare verso l’equatore e di conseguenza ad interagire tra loro dando vita all’attivita’ che si manifesta con spots, flares, cme, filamenti ecc…e la struttura del CM assume un carattere ‘toroidale’. Nel processo di migrazione il CM solare si scompone passando da bipolo a quadripolo e successivamente a octapolo per poi disgregarsi completamente: in pratica si frantuma. Giunti a questo punto uno dei due emisferi inverte la polarita’.
Tale processo necessita di molta forza ‘magnetica’, altrimenti il meccanismo rischia di ‘incepparsi’, bloccando di fatto il proseguimento regolare del ciclo. Ed e’ proprio quello che sta accadendo ora.
Immaginando che il CM solare sia di grandezza costante, le interazioni elettromagnetiche all’interno di una struttura bipolare sono piu’ forti rispetto a quelle di un CM completamente disgregato come quello attuale, inoltre piu’ tempo resta in questo stato e piu’ la forza della stella si affievolisce fino ad esaursi portando il sole ad una situazione di stallo, che come conseguenza finale si traduce in un vero e proprio collasso magnetico (deep minimum).
Pertanto e’ necessario che, una volta compiuta l’inversione, inversione che avviene regolarmente in ogni ciclo, il GMF (global magnetic field),  si ricompatti in tempi stretti e si ritorni rapidamente ad un bipolo magnetico.
Diamo un’occhiata a questa immagine.
mag_big

Si puo’ notare chiaramente come il GMF sia ancora ‘frantumato’ (blu polarita’ positiva, rosso quella negativa).

Ora osserviamo quest’altra immagine.
polarfields

Notate cosa sta’ succedendo.
Dopo aver compiuto regolarmente l’inversione, la linea nera che rappresenta la polarita’ globale, invece di risalire come e’ avvenuto negli altri cicli, prosegue orizzontalmente: questo e’ il segnale inequivocabile dello stallo attuale, stallo che se non si sblocchera’ in tempi rapidissimi, fara’ precipitare la nostra stella in un profondo minimo.

GIORGIO
SOLAR ACTIVITY