Con P. Gosselin – 17 Novembre 2015
I due Professori tedeschi, Frank Bosse e Fritz Vahrenholt, hanno presentato la relazione dell’attività solare del mese di ottobre 2015: Il ciclo corrente continua ad essere molto debole.
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Il Sole nel mese di Ottobre 2015

Di Frank Bosse e Fritz Vahrenholt

Nel mese di ottobre 2015, la nostra stella è rimasta meno attiva rispetto al mese di settembre. Il numero di macchie solari (SSN) è risultato di 61,7, solo il 72% dell’attività solare rispetto la media dei cicli osservati dal 1755.

Nel dettaglio:

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Fig. 1: L’attuale SC24, che ha avuto inizio nel dicembre 2008. E’ indicato dalla curva rossa e viene confrontato con la media di tutti i cicli precedenti (1-23) (linea blu), e che risulta molto simile al SC5 (minimo di Dalton) mostrato dalla curva nera.

 

 
Ciò che realmente spicca sono le anomalie negative che si sono verificate durante la salita del ciclo (ramp-up) e la conseguente fase di plateau. Fino al 54° mese la sua attività è rimasta attiva soltanto per il 47% rispetto la media dei 23 cicli precedenti finora catalogati. Mentre al 62° mese, il numero degli SSN è rimasto al di sotto della media. Da allora il ciclo, se lo andiamo ad analizzare, è stato di circa il 73% del valore medio. Durante tutto il periodo del ciclo, finora il ciclo corrente è risultato inferiore alla media del 56%.

L’immagine che segue è il confronto di tutti i cicli solari:

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Fig. 2: Il confronto tra tutti i 24 cicli solari. Le barre di colore rosso rappresentano le anomalie delle macchie solari (SSN) sulla media degli 83 mesi trascorsi fino adesso.

 

Dal grafico sopra, possiamo chiaramente notare l’incremento dell’attività solare dalla metà del 20° secolo, esattamente dal SC 17 al SC 23. Ciò è stato recentemente presentato in conferenza alla fine di ottobre di quest’anno, elaborando il forcing solare per una nuova generazione di modelli climatici (CMIP6):

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Fig.3: Il forcing solare inserito nei nuovi modelli climatici, fonte: Matthes & Funke 2015.

 

Il contributo di Katja Matthes del Geomar Center a Kiel, in Germania e Bernd Funke dell’Astrophysical Institute in Granada hanno visto un aumento in media di circa 1W/m², tra il 1880 e il periodo che va dal 1950 al 2000 (linea azzurra, figura 3). Ora la previsione che arriva fino a 2075 vede un calo del valore pari a quello del 1880 (linea grigia in Fig. 3). Comunque, dobbiamo sempre essere cauti quando si ha a che fare con le previsioni sui cicli solari. Il sole è una stella molto dinamica. Eppure, l’ipotesi che l’irraggiamento solare è costante, e che è stato introdotto nei modelli più precedenti (CMIP5 in verde chiaro), è stato ora abbandonato del tutto.

Oggi il forcing solare si presume essere maggiore di un fattore 5 su ciò che è stata assunta solo pochi anni fa (ad esempio Feulner e Rahmstorf 2010) quando la scienza del clima convenzionale e anche l’IPCC hanno rappresentato una variante dell’irraggiamento solare di soli 0.2W/m².

Chiaramente il sole ha guadagnato molta più influenza nel mondo dei modelli climatici, in quanto è sempre stato trascurato,  meno dai modelli attuali. Tuttavia non abbiamo udito nulla di questi risultati da parte dei media nel programma della prossima conferenza di Parigi: Che il sole non avrà alcun effetto sul nostro clima attuale. L’unica cosa di cui ci si preoccupa per Parigi sono le tracce della CO².

Articolo originale

Enzo
Attività Solare